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Sole-melanoma: relazione a due facce



I dermatologi non hanno dubbi:il sole incrementa il rischio di melanoma e di altri tumori della pelle. Per questo consigliano di ridurre l'esposizione al sole e di proteggersi con creme solari. Ci sono però altri dati, un numero crescente di dati da mettere sull'altro piatto della bilancia.



Nel 2002 ha fatto scalpore la pubblicazione su Cancer, la rivista dell'American Cancer Society, di uno studio che ha stimato in 25.000 le morti premature per cancro, che ogni anno si verificano negli Usa, a causa di una inadeguata esposizione al sole e quindi di una carenza di vitamina D. I tumori identificati sono: seno, colon, prostata, ovaio, sangue.



Nel 2005 uno studio svedese, pubblicato sul Journal of the National Cancer Institute, ha mostrato una riduzione tra il 20 e il 40% dell'incidenza di linfoma non Hodgkin, un tumore del sistema immunitario tra le persdone con più elevata esposizione al sole.
questo studio si è meritato un commento dell'importante rivista di ricerca sul cancro, nel quale si ricorda che anche il melanoma, forse, ha una qualche relazione con la vitamina D, nel senso che questo tumore della pelle è più frequente in persone che lavorano al chiuso rispetto a quelle che lavorano all'aperto . E poi,i malati di melanoma hanno spesso livelli ridotti di vitamina D e, cosa ancora più interessante, presentano una variante (cosidetto polimorfismo) del recettore per la vitamina D.



Nelle scorse settimane, un gruppo dell'Università Cattolina di Roma e uno dell'università di Edimburgo, con 2 lavori distinti, hanno riconfermato una vecchia ipotesi: l'associazione tra le varianti geniche del reccetore della vitamina D è il melanoma. Quindi è possibile ipotizzare un ruolo negativo del sole in persone che presentano una genetica che, da un lato, non consente una corretta riparazione delle cellule esposte alle radiazioni solari e che, dall'altro, impedisce un pieno utilizzo della vitamina D e del suo ruolo anticancro.
Ma, se sui tumori della pelle può avere effetti double-face, la vitamina D ricavata dal sole può avere importanti effettti protettivi versio tumori del colon-retto, della prostata, del seno, e del sangue.Molto studiati sono i meccanismi protettivi verso i tumori dell'intestino e della prostata. La vitamina ha, da un lato un effetto sul ciclo cellulare, stabilizzandolo e cioè bloccando la proliferazione;dall'altro ha effetti antiinfiammatori potenti. Capacità antinfiammatorie che, recentemente, è stata dimostrata dal gruppo milanese di Luciano Adorini anche sulla ipertrofia prostatica benigna.
FONTE:LA REPUBBLICA
01/03/2007

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